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Modello Organizzativo Safeguarding
SHOSHIN KARATE DOJO OLBIA ASD
Via Venezia 14, 07026 Olbia (SS)
Autore: ALESSANDRO SINI
Art. 1 – Finalità
1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di
ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione,
convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n.
198/2006 attuati in danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione Sportiva
dilettantistica “SHOSHIN KARATE DOJO OLBIA ASD” (di seguito per brevità anche solo “Società”).
2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee
Guida adottate dalla FIJLKAM attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di
condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o
discriminazione;
b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di
tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le
diversità;
c. rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, anche in conformità
alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla FIJLKAM volte a ridurre i rischi di
condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso,
violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni
di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli
stessi;
g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla
FIJLKAM nell’ambito delle politiche di Safeguarding;
h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività
sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding della Società.
Art. 2 – Ambito di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) tutti i tesserati della Società “SHOSHIN KARATE DOJO OLBIA ASD”;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
Art. 3 – Norme di condotta
È onere della società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1,
uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e
dell’inviolabilità della persona: assicurare sempre il pieno rispetto di ogni diversità (in relazione a
sesso, genere, apparenza fisica, lingua, cultura, etnia, religione o credo, disabilità) attraverso un
approccio inclusivo e l'immediata comunicazione al responsabile nel caso in cui si manifestino comportamenti
inappropriati.
b) predisporre turni di allenamento e la partecipazione alle gare evitando discriminazioni
tra gli atleti in base a sesso, all’etnia, appartenenza culturale ecc.; prevedere, in presenza di minori
appartenenti a categorie svantaggiate la loro equa suddivisione in squadre o gruppi di allenamento in
modo da facilitare l’integrazione, riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza
distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento
sessuale, disabilità e altro: sempre agire in maniera rispettosa e chiedere sempre all'allievo se si trova in
una situazione non confortevole per il comportamento di qualcuno.
c) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo,
tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso: applicare sempre il principio di non
premiare il migliore ma di premiare sempre l'impegno indipendentemente dal risultato della performance.
Mai punire il mancato raggiungimento di una prestazione con comportamenti di reprimenda ma applicare
sempre una premialità per chi si impegna negli esercizi.
Imporre regole di condotta ai tecnici volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere
adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva;
°prevedere la presenza di un numero adeguato di tecnici in relazione alla composizione di ciascun gruppo
di atleti;
°imporre a tecnici, atleti e dirigenti di utilizzare un linguaggio non discriminatorio.
°ascoltare i minori al fine di comprendere quali le loro ambizioni e i loro desideri in
ambito sportivo;
°programmare per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari
campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno
d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi
dell’alimentazione alimentare, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione
a circostanze che riguardino i minori: evitare sempre il bodyshaming, le parole che possono ferire o far
sentire i bambini diversi, fuori dal gruppo o non adeguati.
°affiancare ai tecnici delle figure professionali specializzate e/o prevedere durante gli
allenamenti la presenza di figure ulteriori rispetto al tecnico che possano monitorare il comportamento
degli atleti;
°prevedere percorsi volti a favorire l’educazione alimentare;
°individuare tra i dirigenti una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare
con loro al fine di scorgere segni di malessere.
e) segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o
tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza: immediatamente riferire al genitore problematiche o
richieste culturali o sensibili dei minori in campo di sessualità, etnie, religione o lingua.
Prevedere l’organizzazione di riunioni periodiche che coinvolgano i genitori, i tecnici
e i dirigenti nel cui ambito illustrare le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono
intraprendere e in cui discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva
f) confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia
il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione
adottando i seguenti comportamenti:
• sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare
l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste, o di matrice razzista;
• richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni
di imbarazzo;
h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con
azioni di sensibilizzazione e controllo quali: sempre premiare e mai punire per mancati risultati sulle
prestazioni, sempre condannare a parole comportamenti non idonei che connotino discriminazione bullismo
o violenza di fronte al gruppo ma mai al singolo.
i) spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o
manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano
strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del
decoro e della sensibilità della persona attraverso: una riunione mensile per affrontare le problematiche,
la produzione di depliants, comunicazioni via email.
j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando
le seguenti misure: adottare comportamenti ulteriori in relazioni alle specifiche situazioni
verificabili all’interno della società quali:
* prevedere che i tecnici non possano entrare negli spogliatoi
in presenza degli atleti;
* gestire l’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando soluzioni
logistiche volte ad evitare che i dirigenti e gli allenatori siano in camera con gli atleti;
* stabilire regole nell’accompagnare o prevelare gli atleti dalla loro residenza facendo in modo che vi sia sempre la
presenza di almeno due dirigenti;
* stabilire, in presenza di atleti minori fuori sede a cui viene fornito
l’alloggio, di limitare l’accesso ai tecnici o dirigenti se non per finalità di controllo da effettuare, in
ogni caso, alla presenza di almeno due persone di cui dello stesso sesso rispetto agli atleti presenti
all’interno dell’appartamento;
* imporre agli atleti regole di condotta da adottare negli spogliatoi volte
a contrastare fenomeni di bullismo o cyberbullismo.
• Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del Codice di condotta
adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello
stesso sulla homepage del sito della società;
• Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società
del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito
telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
• Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del
modello organizzativo e codice di condotta adottato dalla società, nonché comunicazione del
nominativo del Safeguarding nominato dalla società;
• Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per
la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalla FIJLKAM;
• Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società
per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;
Art. 4 – Tutela dei minori - Obblighi
1. Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano
funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del
casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati
nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art.
33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni e lo comunica alla FIJLKAM all’atto di affiliazione.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di
comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
a. essere regolarmente tesserato alla FIJLKAM;
b. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis
(prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale
pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo
sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi
discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) ,
609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione
di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).
c. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive
definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del
CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
d. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FIJLKAM e/o essere in possesso dei titoli
abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.
3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso
la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema
gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo
Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla
regolamentazione federale.
6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora
prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il
venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto
del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della
FIJLKAM. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
7. Il Responsabile è tenuto a:
a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi,
violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIJLKAM nell’ambito della società, nonché
l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei
Codici di condotta adottati dagli stessi;
b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare
nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni
iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
c) segnalare al Safeguarding Officer della FIJLKAM eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso
ogni informazione o documentazione richiesta;
d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIJLKAM;
e) formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo
dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e
dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla
base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIJLKAM.
Art. 6 – Dovere di segnalazione
1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e
dalle linee guida predisposte dalla FIJLKAM e nel presente documento integralmente richiamate, è
tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della FIJLKAM, anche per il
tramite del Safeguarding Officer nominato dalla Società.
2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con
il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società o direttamente con il
Safeguarding Office della FIJLKAM.
Art. 7 – Diffusione ed attuazione
1. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o
affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il
motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.
Art. 8 – Sanzioni
Le sanzioni saranno proporzionali all'illecito: richiamo,
multa, squalifica dallo svolgimento dell’attività sportiva per un determinato periodo, qualora previsto
dal rapporto contrattuale instaurato con il tesserato ovvero dalle norme regolamentari della società.
Art. 9 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno
quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate
dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali
approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue
raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della FIJLKAM.
2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate
dall’organo preposto della Società.
3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIJLKAM,
nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui
Tesserati e nel Codice di Condotta.
4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla
sua pubblicazione.
Approvato dal consiglio direttivo della Shoshin Karate Dojo Olbia ASD
in data 03 Agosto 2024
Il PRESIDENTE